Il Corteo

Dopo la vestizione, si forma un lungo colorato corteo che lo accompagna fino a piazza del Duomo, ove si svolgerà la giostra equestre. La Sartiglia ha un suo teatro secolare che si muove da "Su Brugu" (dai borghi) per il centro "Su Pottu".

Scortato da altri due cavalieri (Segundu e Terzu Cumpoi), e preceduto da un folto gruppo di trombettieri e tamburini, Su Componidori attraversa la città, sempre tracciando nell’aria ampi segni di croce con sa Pippia ‘e Maiu. Dietro di lui centinaia di cavalieri ordinati per tre, tutti mascherati in volto ed elegantissimi nei variopinti costumi sardi.

Anche per i cavalieri si inizia dal mattino il rito di preparazione alla Sartiglia. Nelle scuderie si cura l’aspetto del cavallo: stringendo la coda e trasformando la folta criniera in tante piccole trecce dove verranno fissate le coccarde o le rosette a forma circolare, realizzate dalle abili mani di mamme, mogli o fidanzate con decine di metri di nastro colorato.

Musica, colore, sacralità. Chi assiste al passaggio del corteo non può restare indifferente. Si arriva così alla Cattedrale. Qui, sospesa a un nastro di seta verde, pende la stella d’argento che i cavalieri dovranno infilzare con la spada, correndo al galoppo.

Su Componidori, ricevuta la spada dal Presidente del Gremio, dopo aver incrociato, sotto la stella, per tre volte la spada con quella de su Segundu, correrà per primo, annunciato

da squilli di tromba e accompagnato dal rullare dei tamburi. Solo dopo, e dietro suo ordine, correranno gli altri cavalieri.